ÌNSITO
Marta Martino exhibited works: THE HOUSEHOLD THEY/THEM |
Marta Martino conceives her works as moments of contemplative suspension, where the hyper-controlled aesthetic is radically disrupted during the performative act, engaging the audience in a constant re-evaluation of a perceived reality.
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Marta Martino concepisce le sue opere come momenti di sospensione contemplativa nei quali l’estetica iper controllata è radicalmente compromessa/disrupted nel corso dell’atto performativo, impegnando il pubblico alla costante rivalutazione di una presunta realtà.
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THEY/THEM is about the destruction and reconstruction of interpersonal relationships, the evolution of identity, the public persona and the private sphere, as well as the dialogue between these different forms of existence and perceived realities.
The poems are birth certificates or death epitaphs, words that spontaneously emerge from the character in the portrait or that contribute to creating one. |
THEY/THEM parla della distruzione e della ricostruzione dei rapporti interpersonali, delle evoluzioni dell’identità, della public persona e dell’ambito strettamente privato, del dialogo tra queste diverse forme dell’esistenza e delle realtà percepite.
I poems sono certificati di nascita o epitaffi di morte, parole che escono spontaneamente dal personaggio del portrait o che contribuiscono a produrne uno. |
THE HOUSEHOLD
This installation gathers abstracts from different bodies of work. The full-length film, iron benches, and drawing fragments are part of A*V*D, a six-hour performance featuring various figures in a controlled environment. The whole work dismantles conventional rules of relations, creating space for a relentless exchange of altered interactions with the public. REDHEADS is part of the preparatory materials for A*V*D. I mostly painted REDHEADS using my hands, driven by the need for a less controlled, more primal medium. This painting process ultimately led me to what I came to understand as a form of "sensed anatomy”. The composition of 24 heads reflects on the relationship between the body and the unknown, an attempt to depict ever-shifting identities across a series of canvases. Each piece represents both a singular person and multiple individuals at once. Every figure informs the others, sharing a common story of flesh and immateriality. THE HOUSEHOLD drawings are taken from my black books. They represent an extended household, a tale of shared intimacy where the characters' lives collide and subside within a never-ending story. “I often find myself working on issues of constraint, overexposure and stigmatization. I am interested in taboos, in the concept of decency, censorship and normality. I mainly work with basic elements, repeated and taken to the extreme, so that they acquire a new meaning." |
THE HOUSEHOLD
Questa installazione raccoglie abstracts da diversi lavori. La versione integrale del film, le panche di ferro e i frammenti di disegni fanno parte di A*V*D, una performance della durata di sei ore che include varie presenze all’interno di un ambiente controllato. Quest’opera demolisce le regole convenzionali delle relazioni, dando spazio ad un continuo scambio di interazioni distorte con il pubblico. REDHEADS è parte dei materiali preparatori per A*V*D. Ho dipinto REDHEADS usando principalmente le mani, spinta dal bisogno di trovare un medium meno controllato, più istintivo. Questo processo pittorico mi ha portato infine a quella che ho capito essere una forma di "anatomia percepita”. La composizione di 24 teste indaga il rapporto tra il corpo e l'ignoto, è un tentativo di rappresentare identità in continuo mutamento attraverso una serie di tele. Ogni pezzo rappresenta una singola persona e molteplici individui contemporaneamente. Ogni figura influenza le altre, condividendo una storia comune di carne e immaterialità. I disegni di THE HOUSEHOLD sono presi dai miei black books. Rappresentano una famiglia estesa, una storia di intimità condivisa in cui le vite dei personaggi si intrecciano e si dissolvono in una narrazione senza fine. "Mi trovo spesso a lavorare a temi di costrizione, sovraesposizione e stigmatizzazione. Mi interessano i tabù, il concetto di decenza, di censura e di normalità. Lavoro principalmente con elementi essenziali, ripetuti e portati all’estremo, affinché acquisiscano un nuovo significato.” |